Psicologia Psicoterapia Agrigento
Giacinto Marco Rondelli
Come si sviluppano i pensieri?
Come si sviluppano i pensieri?
I pensieri si sviluppano, progrediscono, si amplificano, ogni qualvolta seguono delle azioni in relazione a quel pensiero. La regola vale sia per i pensieri positivi che per quelli negativi.
Faccio un esempio.
Ad un certo punto della mia vita, penso che mi piacerebbe fare il cuoco. Mi ci vedo proprio, circondato da utensili, fumi e odori, piatti da preparare, da riempire e abbellire. Ogni qualvolta che posso, mi fermo a pensare di trovarmi in una cucina di un locale a dedicare tutto me stesso per questa passione. Il pensiero progredisce in termini di possibilità facendomi riflettere sul fatto che mi mancano gli strumenti base del mestiere, che potrei fare un corso per iniziare, che potrei iniziare a scrivere e appuntarmi particolari ricette, che potrei sperimentare a casa qualche piatto. In questo momento il mio pensiero mi sta facendo almeno tre proposte ben precise:
1) Vuoi che questo pensiero continui a svilupparsi concretamente?
2) Vuoi che rimanga a fantasticare a tempo indeterminato?
3) Vuoi che distrugga questo pensiero e cestinarlo?
Ovviamente, moltissimo dipenderà dalla risposta che darò al mio pensiero.
Parto accettando la prima proposta. Inizio a fare ricerche e trovo un corso interessante. Mi iscrivo. Il pensiero grazie alle nuove esperienze che sta vivendo si rigenera e progredisce ulteriormente mostrandomi nuove possibilità, nuove idee. Mi propone nuove azioni per andare sempre più avanti verso ulteriori obiettivi. Probabilmente, lungo il cammino si presenteranno delle difficoltà, ma il pensiero e l’azione in queste circostanze sono ormai abituate a lavorare in ottima sincronia per cui gli ostacoli vengono superati senza eccessivi problemi.
Soluzione alternativa: accetto la proposta di fantasticare a tempo indeterminato. Mi ritrovo a fare tutt’altro. Quando posso evado con il pensiero a questo desiderio inespresso di aver voluto fare il cuoco professionale. Un giorno, in un pomeriggio piovoso mi troverò a raccontare ai miei nipoti che il mio sogno è sempre stato di fare il cuoco. Alla domanda del nipotino più grande: “...e perché non l’hai fatto?”, risponderò che c’era la crisi, che dovevo subito darmi da fare, che era comunque un mestiere sacrificato. Faccio un bel sospiro dedicato ai rimpianti e torno a conversare d’altro con i miei nipotini.
La terza alternativa è la rimozione del pensiero. Questa ultima scelta è per certi versi dannosa. Per arrivare a distruggere l’idea di voler fare il cuoco, devo attivare il pensiero verso altre azioni che hanno il compito di demolire proprio quella possibilità. Inizio a dirmi che i corsi non servono a niente, che è tutto tempo sprecato, che il mercato è saturo, che dovrei stare tutti quei giorni a sentire i docenti che parlano di cottura, di pentole e di tagli, che comunque non sarei in grado poi di mettere in atto quello che ho imparato, che i miei genitori non approverebbero, che non sono in grado di fare niente, che sono patetico, che tutto il mondo è contro di me.
Si tratta di un esempio molto generico e potenzialmente positivo, che tralascia molti altri aspetti della vita della persona; spero però, che in qualche modo abbia reso l’idea.
E se si trattasse di un pensiero negativo? Si segue lo stesso procedimento con le tre proposte:
1) Vuoi che questo pensiero continui a svilupparsi concretamente?
2) Vuoi che rimanga a fantasticare a tempo indeterminato?
3) Vuoi che distrugga questo pensiero e cestinarlo?
I primi due punti, in questo caso, possono avere un effetto molto negativo sulla vita di una persona, mentre la terza possibilità acquista un valore positivo e di possibile ripresa.
Lascio a te la possibilità di immaginare i possibili scenari che possono innescarsi con una persona che, per esempio, pensa in maniera convinta di non sapere fare niente.
Prossimamente, cercherò di affrontare alcuni argomenti sempre connessi al pensiero. In particolare, descriverò qualcosa sui pensieri che diventano ossessioni e sui pensieri che generano ansia.
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Giacinto Marco Rondelli
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Dr. Giacinto Marco Rondelli - Psicologo Psicoterapeuta
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