Volto di Giacinto Marco Rondelli, Psicologo Psicoterapeuta AgrigentoPsicologia Psicoterapia Agrigento

Giacinto Marco Rondelli

Le fobie specifiche

 

La fobia specifica è un disturbo caratterizzato da paura e ansia intense o gravi circoscritte alla presenza di una situazione o di un oggetto particolari e sono sproporzionate rispetto al reale pericolo. Bisogna distinguere la fobia specifica (intesa come disturbo) dalle paure normali e transitorie. Per esempio, se una persona ha una incontrollata paura per i cani di qualsiasi taglia, razza o età, allora probabilmente avrà sviluppato una fobia specifica; se una persona, in genere, non ha paura dei cani però si presenta una situazione in cui c’è un cane particolarmente aggressivo o imprevedibile, allora si tratterà di una paura normale e transitoria.

La fobia specifica viene classificata all’interno dei Disturbi d’ansia del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali – Quinta Edizione (DSM – 5).

I criteri per una diagnosi sono:

A. Paura o ansia marcate verso un oggetto o situazione specifici (per es., volare, altezze, animali, ricevere un’iniezione, vedere il sangue).

 

Nota: Nei bambini, la paura o l’ansia possono essere espresse da pianto, scoppi di collera, immobilizzazione (freezing) o aggrappamento (clinging).

B. La situazione o l’oggetto fobici provocano quasi sempre immediata paura o ansia.

C. La situazione o l’oggetto fobici vengono attivamente evitati, oppure sopportati con paura o ansia intense.

D. La paura o l’ansia sono sproporzionate rispetto al reale pericolo rappresentato dall’oggetto o dalla situazione specifici e al contesto socioculturale.

E. La paura, l’ansia o l’evitamento sono persistenti e durano tipicamente per 6 mesi o più.

F. La paura, l’ansia o l’evitamento causano disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento in ambito sociale, lavorativo o in altre aree importanti.

G. Il disturbo non è meglio spiegato dai sintomi di un altro disturbo mentale, tra cui la paura, l’ansia e l’evitamento di situazioni associate a sintomi simili al panico o ad altri sintomi invalidanti (come nell’agorafobia); oggetti o situazioni legate a ossessioni (come nel disturbo ossessivo compulsivo); ricordi di eventi traumatici (come nel disturbo da stress post-traumatico); separazione da casa o dalle figure di attaccamento (come nel disturbo d’ansia di separazione); o situazioni sociali (come nel disturbo d’ansia sociale).

 

È necessario specificare se la fobia specifica riguarda gli animali (per es., ragni, insetti, cani), gli ambienti naturali (per es., altezze, temporali, acqua), sangue-iniezioni-ferite (per es., aghi, procedure mediche invasive), se si tratta di fobie specifiche situazionali (per es., aeroplani, ascensori, luoghi chiusi), o riguardano altro (per es., paura di situazioni che possono portare a soffocare o vomitare; nei bambini, paura dei rumori forti o dei personaggi in maschera).

La fobia specifica può generarsi:

- a seguito di un evento traumatico, come ad esempio l’essere attaccati da un animale o il vivere un’esperienza di forte turbolenza in aereo;

- con l’osservazione di un evento traumatico occorso ad altri, come ad esempio vedere affogare qualcuno;

- a seguito di un attacco di panico inaspettato verificatosi in quella che sarà la situazione temuta, come ad esempio avere un attacco di panico mentre si attraversa un ponte;

- a seguito di una specifica trasmissione di informazioni, come ad esempio un’ampia copertura mediatica di un disastro aereo.

- Come forma di apprendimento da parte di alcune figure significative, come ad esempio sviluppare una fobia specifica per i serpenti come è accaduto al fratello maggiore.

Una delle condizioni essenziali della diagnosi di fobia specifica è che il disturbo causa disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento in ambito sociale, lavorativo o in altre aree importanti; per esempio, chi ha la fobia specifica di prendere l’aereo, è “costretto” a viaggi alternativi estenuanti oppure rinuncia con tutte le conseguenze del caso (tipo perdita di opportunità di lavoro, incontri importanti, viaggi di piacere, ecc.).

Naturalmente, così come si generano determinate fobie specifiche, così è possibile ripristinare uno stato psicofisico di benessere della persona. Vi sono varie tecniche psicologiche che possono risultare utili a “smantellare” le fobie specifiche. Una di queste è la tecnica per approssimazione successiva, che consiste nell’esporre gradualmente la persona in prossimità dello stimolo o situazione fobica. Altra modalità di intervento potrebbe essere quella ipnotica o comunque di psicoterapia.

Un consiglio importante per chi percepisce che sta in qualche modo sviluppando una fobia specifica è quello di evitare di evitare. L’evitamento dello stimolo fobico amplifica ed accentua la paura e l’ansia, dunque il generarsi del problema.

 

Fonte: American Psychiatric Association,Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, 2014, Edizione Raffaello Cortina, Milano

 

 

P.S. L’intento di questo articolo come del resto di tutti gli altri, è quello di fare conoscere e/o approfondire argomenti di varia natura. Queste informazioni hanno soltanto uno scopo illustrativo e non sono utili per fare auto-diagnosi. Molte altre informazioni su questo tema, come su altri, sono volutamente omesse perché specifiche di una analisi dettagliata che possono attuare soltanto i professionisti del settore.

 

 

 

Giacinto Marco Rondelli

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Dr. Giacinto Marco Rondelli - Psicologo Psicoterapeuta

Agrigento. Studio: Via Don Luigi Sturzo 65

Tel.: 3291144238. Mail: rondelli@psicologoagrigento.it

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