Volto di Giacinto Marco Rondelli, Psicologo Psicoterapeuta AgrigentoPsicologia Psicoterapia Agrigento

Giacinto Marco Rondelli

Come sono diventato stupido

 

Come sono diventato stupido” è il titolo di un romanzo di Martin Page, che racconta le vicende del venticinquenne Antoine, sofferente di una malattia non ancora riconosciuta dalla società e dalla psichiatria: l’intelligenza.

Il protagonista di questa storia si trova a combattere quotidianamente con mille pensieri che rimuginano nella testa, anche quando dorme. Si percepisce come un disadattato della società, perché la sua intelligenza non gli consente di vivere serenamente e di non farsi tanti problemi. È ipersensibile a tutte le cose che riguardano il mondo, creandosi ricorsivamente problemi ed enigmi filosofici che risultano paralizzanti per il proprio vivere. Ci racconta che: “L’intelligenza è un male duplice: fa soffrire e nessuno pensa di considerarla una malattia” (p. 15).

L’autore di questo romanzo breve, da un lato, cerca di fare assaporare ai lettori il tormento interiore di questo giovane uomo, dall’altro riesce a fare sorridere raccontando dei tentativi che mette in pratica Antoine per cercare di curarsi dalla propria intelligenza.

L’obbiettivo finale di Antoine è di volere “stare con gli altri, non capirli, ma essere come loro, fra loro, condividere le stesse cose” (p.55).

Devo ammettere che per certi versi ed in certi versi, mi ci sono ritrovato; soprattutto riguardo l’accostamento dell’intelligenza come forma di sensibilità, come intelligenza emotiva, come costruzione più o meno continua di “pippe mentali”. Anche in ambito professionale, capita sempre più spesso incontrare persone che vivono dei veri e propri problemi con la propria intelligenza; chiedono un po’ con ironia, un po’ con sfinimento, se è possibile effettuare interventi al cervello per spegnere l’esasperata attività mentale. “Non esiste cura di disintossicazione per l’intelligenza”? (p.15)

Molti si domandano, come del resto Antoine, come è possibile “dimenticare di capire, appassionarmi alla quotidianità, credere nella politica, comprare bei vestiti, seguire avvenimenti sportivi, fantasticare sull’ultimo modello di automobile, guardare le informazioni televisive, osare detestare certi espedienti”? (p.55)

Non svelerò come Antoine cerca in qualche modo di diventare stupido e se ci riuscirà. Di certo, lo scrittore Page ha tirato fuori un argomento che realmente esiste, che realmente può essere vissuto con grande frustrazione, che realmente necessita di studi approfonditi che focalizzino l’attenzione sull’intelligenza come forma di possibile sofferenza, di discriminazione, di difficoltà relazionali e sociali e di auto-annientamento.

Romanzo sicuramente consigliato.

Martin Page, Come sono diventato stupido, Garzanti, Milano 2010

 

 

P.S. L’intento di questo articolo come del resto di tutti gli altri, è quello di fare conoscere e/o approfondire argomenti di varia natura. Queste informazioni hanno soltanto uno scopo illustrativo e non sono utili per fare auto-diagnosi. Molte altre informazioni su questo tema, come su altri, sono volutamente omesse perché specifiche di una analisi dettagliata che possono attuare soltanto i professionisti del settore.

 

 

 

Giacinto Marco Rondelli

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Dr. Giacinto Marco Rondelli - Psicologo Psicoterapeuta

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