Volto di Giacinto Marco Rondelli, Psicologo Psicoterapeuta AgrigentoPsicologia Psicoterapia Agrigento

Giacinto Marco Rondelli

Studio Psicologia Psicoterapia. Dr. Giacinto Marco Rondelli. Ansia da prestazione

Disturbi correlati alla cannabis

 

La cannabis nelle sue varie forme, è probabilmente la sostanza psicoattiva più utilizzata al mondo (naturalmente dopo la caffeina). Come tutte le sostanze psicoattive, un uso prolungato, inappropriato e smisurato, può provocare dei veri e propri disturbi che vengono classificati all’interno  delle dipendenze correlate a sostanze del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali – quinta edizione (DSM-5). In particolare, i disturbi correlati da cannabis vengono suddivisi in tre sottocategorie: il disturbo da uso di cannabis, l’intossicazione da cannabis e l’astinenza da cannabis.

Disturbo da uso di cannabis

Criteri diagnostici

A. Un pattern problematico di uso di cannabis che porta a disagio o compromissione clinicamente significativi, come manifestato da almeno due delle seguenti condizioni, che si verificano entro un periodo di 12 mesi:

1. La cannabis è spesso assunta in quantitativi maggiori o per un periodo più lungo di quanto fosse nelle intenzioni.

2. Desiderio persistente o sforzi infruttuosi di ridurre o controllare l’uso di cannabis.

3. Una gran parte del tempo è impiegata in attività necessarie a procurarsi la cannabis, usare la cannabis o recuperare dai sui effetti.

4. Craving, o forte desiderio o spinta all’uso di cannabis.

5. Uso corrente di cannabis, che causa un fallimento nell’adempimento dei principali obblighi di ruolo sul lavoro, a scuola, a casa.

6. Uso continuato di cannabis nonostante la presenza di persistenti o ricorrenti problemi sociali o interpersonali causati o esacerbati dagli effetti della cannabis.

7. Importanti attività sociali, lavorative o ricreative vengono abbandonate o ridotte a causa dell’uso di cannabis.

8. Uso ricorrente di cannabis in situazioni nelle quali è fisicamente pericoloso.

9. Uso continuato di cannabis nonostante la consapevolezza di un problema persistente o ricorrente, fisico o psicologico, che è stato probabilmente causato o esacerbato dalla cannabis.

10. Tolleranza, come definita da ciascuno dei seguenti fattori:

a. Un bisogno di quantità marcatamente aumentate di cannabis per ottenere intossicazione o l’effetto desiderato.

b. Una marcata diminuzione dell’effetto con l’uso continuato della stessa quantità di cannabis.

11. Astinenza, manifestata da ciascuno dei seguenti fattori:

a. La caratteristica sindrome da astinenza di cannabis

b. La cannabis viene assunta per attenuare o evitare sintomi di astinenza.

 

Intossicazione da cannabis

Criteri diagnostici

A. Recente uso di cannabis.

B. Comportamento problematico clinicamente significativo o cambiamenti psicologici (per es., coordinazione motoria compromessa, euforia, ansia, sensazione di rallentamento del tempo, capacità critica compromessa, isolamento sociale) che si sviluppano durante, o subito dopo, l’uso della cannabis.

C. Due (o più) dei seguenti segni o sintomi, che si sviluppano entro 2 ore dall’uso della cannabis:

1. Iperemia congiuntivale.

2. Aumento dell’appetito.

3. Secchezza delle fauci.

4. Tachicardia.

D. I segni o sintomi non sono attribuibili a un’altra condizione medica e non sono meglio spiegati da un altro disturbo mentale.

 

Astinenza da cannabis

Criteri diagnostici

A. Cessazione dell’uso di cannabis che è stato pesante e prolungato.

B. Tre (o più) dei seguenti segni e sintomi, che si sviluppano approssimativamente entro 1 settimana dopo il Criterio A:

1. Irritabilità, rabbia, aggressività.

2. Nervosismo, ansia.

3. Difficoltà del sonno (per es., insonnia, sogni inquietanti).

4. Diminuzione dell’appetito o perdita di peso.

5. Irrequietezza.

6. Umore depresso.

7. Almeno uno dei seguenti sintomi fisici causa malessere significativo: dolori addominali, instabilità/tremori, sudorazione, febbre, brividi, cefalea.

C. I segni o sintomi causano disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento in ambito sociale, lavorativo o in altre aree importanti.

D. I segni o sintomi non sono attribuibili a un’altra condizione medica e non sono meglio spiegati da un altro disturbo mentale.

 

Fonte: American Psychiatric Association,Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, 2014, Edizione Raffaello Cortina, Milano

 

P.S. L’intento di questo articolo come del resto di tutti gli altri, è quello di fare conoscere e/o approfondire argomenti di varia natura. Queste informazioni hanno soltanto uno scopo illustrativo e non sono utili per fare auto-diagnosi. Molte altre informazioni su questo tema, come su altri, sono volutamente omesse perché specifiche di una analisi dettagliata che soltanto i professionisti possono agire.

 

 

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Giacinto Marco Rondelli

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