Volto di Giacinto Marco Rondelli, Psicologo Psicoterapeuta AgrigentoPsicologia Psicoterapia Agrigento

Giacinto Marco Rondelli

Studio Psicologia Psicoterapia. Dr. Giacinto Marco Rondelli. Ansia da prestazione

Cosa è l'agorafobia

 

L’agorafobia è un disturbo caratterizzato da grande paura e ansia marcata ed intensa nel momento in cui la persona si trova in ambienti che per lui rappresentano una qualsiasi forma di minaccia. Essa è generata dalla reale o anticipata esposizione ad un’ampia gamma di situazioni che portano spesso l’individuo ad un comportamento di evitamento. Tale disturbo è catalogato all’interno dei Disturbi D’ansia del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, quinta edizione (DSM V).

 

Esistono varie forme di agorafobia che variano da quelle lievi a quelle gravi. Le forme lievi non consentono alla persona di muoversi liberamente ed autonomamente nell’ambiente in generale. Si mostrano molto attenti ad evitare quelle situazioni che possono scatenare i sintomi agorafobici. Le forme gravi di agorafobia determinano una forte disabilità nell’individuo al punto da costringerli quasi perennemente in casa.

 

Di seguito sono elencati i Criteri diagnostici:

A. Paura o ansia marcate relative a due (o più) delle seguenti cinque situazioni:

1. Utilizzo dei trasporti pubblici (per es., automobili, bus, treni, navi, aerei).

2. Trovarsi in spazi aperti (per es., parcheggi, mercati, ponti).

3. Trovarsi in spazi chiusi (per es., negozi, teatri, cinema).

4. Stare in fila oppure tra la folla.

5. Essere fuori casa da soli.

B. L’individuo teme o evita queste situazioni a causa di pensieri legati al fatto che potrebbe essere difficile fuggire oppure che potrebbe non essere disponibile soccorso nell’eventualità che si sviluppino sintomi simili al panico o altri sintomi invalidanti o imbarazzanti (per es., negli anziani paura di cadere, paura dell’incontinenza).

C. La situazione agorafobica provoca quasi sempre paura o ansia.

D. Le situazioni agorafobiche vengono attivamente evitate, o richiedono la presenza di un accompagnatore, o vengono sopportate con paura o ansia intense.

E. La paura o l’ansia sono sproporzionate rispetto al reale pericolo posto dalla situazione agorafobica e al contesto socioculturale.

F. La paura, l’ansia o l’evitamento sono persistenti, e durano tipicamente 6 mesi o più.

G. La paura, l’ansia o l’evitamento causano disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento in ambito sociale, lavorativo o in altre aree importanti.

H. Se è presente un’altra condizione medica (per es., sindrome dell’intestino irritabile, malattia di Parkinson), la paura, l’ansia o l’evitamento sono chiaramente eccessivi.

I. La paura, l’ansia o l’evitamento non sono meglio spiegati dai sintomi di un altro disturbo mentale.

Nota: L’agorafobia è diagnosticata indipendentemente dalla presenza di disturbo di panico.

 

Riguardo l’intervento, è sempre preferibile agire il prima possibile per far sì che il disturbo non si cronicizzi, rendendo più difficoltoso e lungo il processo di guarigione.

Si può intervenire in vari modi: a livello individuale, con l’aiuto di persone significative e grazie al supporto di figure professionali.

A livello individuale, come prima cosa è essenziale comprendere di vivere un problema. È necessario avere consapevolezza del fatto che evitare le situazioni non risolvono i problemi ma li accentuano. Passo dopo passo, bisogna affrontare di petto tutto ciò che la paura (per qualcosa di generalmente innocuo) tende a bloccare.

Le persone a noi care possono risultare una grande risorsa ma anche un impedimento. In questi casi è sicuramente più utile farsi affiancare da persone che incoraggiano positivamente ad affrontare le cose piuttosto che familiari che contribuiscono ad aumentare ansie e paure.

Riguardo il supporto di figure professionali, queste possono risultare molto utili per programmare un piano di azione mirato al raggiungimento del benessere della persona. Per esempio, un eventuale uso di psicofarmaci può essere efficace per regolare livelli di ansia troppo elevati e un intervento psicologico può contribuire positivamente a fare diminuire i livelli di paura e di evitamento.

Il tipo di intervento psicologico per questo tipo di disturbo,  ha maggiori possibilità di successo se vengono effettuati incontri in studio e sul “campo” (in quelle situazioni e luoghi che scatenano l’agorafobia).

 

Fonte: American Psychiatric Association,Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, 2014, Edizione Raffaello Cortina, Milano

 

P.S. L’intento di questo articolo come del resto di tutti gli altri, è quello di fare conoscere e/o approfondire argomenti di varia natura. Queste informazioni hanno soltanto uno scopo illustrativo e non sono utili per fare auto-diagnosi. Molte altre informazioni su questo tema, come su altri, sono volutamente omesse perché specifiche di una analisi dettagliata che possono attuare soltanto i professionisti del settore.

 

 

 

 

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Dr. Giacinto Marco Rondelli - Psicologo Psicoterapeuta

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