Volto di Giacinto Marco Rondelli, Psicologo Psicoterapeuta AgrigentoPsicologia Psicoterapia Agrigento

Giacinto Marco Rondelli

Studio Psicologia Psicoterapia. Dr. Giacinto Marco Rondelli. Ansia da prestazione

Hanno rottamato l'ipocondria

 

Gli studiosi dell’American Psychiatric Association hanno messo in pensione il termine “ipocondria” perché ormai troppo carico di pregiudizi da sopportare per chi riceveva una diagnosi di questo tipo. Ipocondriaco equivale a dire “malato immaginario”.  La domanda che ad un certo punto si sono posti questi ricercatori è stata: le persone cosiddette ipocondriache hanno o non hanno un qualche tipo di disturbo, di sofferenza? La risposta è stata affermativa ed inoltre hanno distinto il “vecchio” disturbo ipocondriaco in due nuovi disturbi denominati: Disturbo da sintomi somatici e Disturbo da ansia di malattia. Come è possibile notare, in queste due nuove definizioni di disturbo, c’è qualcosa di identificabile rispetto al solo termine generico ipocondria. Nel primo caso, si parla di sintomi somatici; praticamente viene affermato il concetto che la persona viva effettivamente e realmente un problema di tipo fisico, somatoforme. Nel secondo tipo di disturbo, viene posto l’accento sul problema dell’ansia, anche questo un problema reale, tangibile ed individuabile rispetto alla genericità dell’ipocondria. Prima di continuare con qualche altra informazione, di seguito elenco i criteri diagnostici individuati nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali – Quinta Edizione (DSM-5), rispettivamente per il disturbo da sintomi somatici ed il disturbo da ansia di malattia.

Disturbo da sintomi somatici

Criteri diagnostici

A. Uno o più sintomi somatici che procurano disagio o portano ad alterazioni significative della vita quotidiana.

B. Pensieri, sentimenti o comportamenti eccessivi correlati ai sintomi somatici o associati a preoccupazioni relative alla salute, come indicato da almeno uno dei seguenti criteri:

1. Pensieri sproporzionati e persistenti circa la gravità dei propri sintomi.

2. Livello costantemente elevato di ansia per la salute o per i sintomi.

3. Tempo ed energie eccessivi dedicati a questi sintomi o a preoccupazioni riguardanti la salute.

C. Sebbene possa non essere continuativamente presente alcuno dei sintomi, la condizione di essere sintomatici è persistente (tipicamente da più di 6 mesi).

 

Disturbo da ansia di malattia

Criteri diagnostici

A. Preoccupazione di avere o contrarre una grave malattia.

B. I sintomi somatici non sono presenti o, se presenti, sono solo di lieve intensità. Se è presente un’altra condizione medica o vi è un rischio elevato di svilupparla, la preoccupazione è chiaramente eccessiva o sproporzionata.

C. È presente un elevato livello di ansia riguardante la salute e l’individuo si allarma facilmente riguardo al proprio stato di salute.

D. L’individuo attua eccessivi comportamenti correlati alla salute (per es., controlla ripetutamente il proprio corpo cercando segni di malattia) o presenta un evitamento disadattivo (per es., evita visite mediche e ospedali).

E. La preoccupazione per la malattia è presente da almeno 6 mesi, ma la specifica patologia temuta può cambiare nel corso di tale periodo di tempo.

F. La preoccupazione riguardante la malattia non è meglio spiegata da un altro disturbo mentale, come il disturbo da sintomi somatici, il disturbo di panico, ecc..

Specificare quale:

Tipo richiedente l’assistenza: L’assistenza medica, comprende le visite e procedure mediche o esami clinici, è usata frequentemente.

Tipo evitante l’assistenza: L’assistenza medica è usata raramente.

 

Ricapitolando: la differenza sostanziale fra i due disturbi è che nel primo tipo di disturbo, l’individuo presenta un effettivo problema somatico ma questo è accompagnato da una eccessiva preoccupazione e tendenza al controllo e monitoraggio; nel caso di un disturbo da ansia di malattia, la persona presenta grandi preoccupazioni per la propria salute, ma non ha sintomi somatici o li ha comunque minimi.

Cosa accomuna questi due tipi di disturbi?

È presente una forte tendenza a ripetere più volte un controllo del proprio corpo per osservare se sono presenti anomalie. Per chi soffre del disturbo da ansia da malattia e di solito richiede l’assistenza medica, vi è spesso un elevato utilizzo di cure mediche, che raramente abbassa il livello di preoccupazione dell’individuo. Possono farsi visitare da più medici per lo stesso problema e molto spesso rimangono diffidenti sulle diagnosi ricevute.

In entrambi i casi, gli individui che soffrono di un disturbo da sintomi somatici o di un disturbo da ansia di malattia, fanno tipicamente ricorso ai servizi di medicina generale, piuttosto che a quelli di salute mentale. Molto spesso, quando viene loro suggerito di rivolgersi ad uno specialista (psichiatra e/o psicologo, psicoterapeuta), rimangono stupiti, delusi e nella maggior parte dei casi rifiutano apertamente l’invito ad intraprendere un percorso psicologico o psichiatrico.

Purtroppo, la difficoltà di accettare di vivere un disagio psicologico connesso alla forte ansia di avere delle malattie corporee, porta spesso gli individui lungo una spirale dalla quale è difficile uscire. Riuscire ad accettare l’ipotesi di avere un disturbo psicologico connesso all’ansia di malattie, è il primo passo utile per un effettivo cambiamento e miglioramento della qualità della vita.

 

Fonte: American Psychiatric Association,Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, 2014, Edizione Raffaello Cortina, Milano

 

P.S. L’intento di questo articolo come del resto di tutti gli altri, è quello di fare conoscere e/o approfondire argomenti di varia natura. Queste informazioni hanno soltanto uno scopo illustrativo e non sono utili per fare auto-diagnosi. Molte altre informazioni su questo tema, come su altri, sono volutamente omesse perché specifiche di una analisi dettagliata che possono attuare soltanto i professionisti del settore.

 

 

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Giacinto Marco Rondelli

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